La nostra associazione aveva segnalato da tempo Ajò Energia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Troppe le evidenze di pratiche commerciali scorrette a carico della società. A partire dal fatidico aggancio telefonico dei consumatori: in moltissimi hanno segnalato di essere stati contattati da agenti commerciali (spesso spacciandosi per rappresentanti dei loro attuali fornitori). Dopo una frettolosa ed enfatica rappresentazione della convenienza economica del passaggio ad Ajò, il contratto viene solitamente concluso tramite sola registrazione vocale.
Alcuna conferma per iscritto viene richiesta al consumatore, alcun riepilogo scritto viene inviato, il contratto sarà immediatamente efficace. Le condizioni economiche? Chi vorrà, potrà andare a cercarle sul sito internet.
Non sorprende, dunque, che in molti decidano di recedere dopo aver visionato le prime fatture. È evidente infatti che il teleselling di Ajò non permette la maturazione di un consapevole consenso in capo agli utenti.
L’ANTITRUST E LA SANZIONE
Il procedimento in esame concerne i comportamenti posti in essere da Ajò, a far data dal 2020, in relazione alle modalità di prospettazione delle caratteristiche e delle condizioni economiche di fornitura, sia nell’ambito della documentazione contrattuale che del materiale promozionale e degli script di vendita utilizzati dalle agenzie, inerenti alle offerte commerciali proposte dalla Società.
Proprio per questo AJO’ ENERGIA è stata condannata al pagamento di 148.000 euro da parte dell’Antitrust.