Vittoria di A.E.C.I. Il Tribunale di Roma: accerta l’usura della cessione del quinto e condanna la banca al rimborso.

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Vittoria di A.E.C.I. Il Tribunale di Roma: accerta l’usura della cessione del quinto e condanna la banca al rimborso. Per un prestito di 7.000 euro la Banca pretendeva la restituzione di 20.000. 

 

Il Tribunale di Roma ha accertato l’usurarietà di un contratto di cessione del quinto stipulato precedentemente al 2009, affermando che i costi assicurativi devono essere ricompresi nel calcolo per valutare il superamento del tasso soglia per l’usura, in quanto si tratta di costi connessi con l’erogazione del credito.

La signora Rossi aveva stipulato un contratto di cessione del quinto della pensione, che prevedeva un capitale netto finanziato (cioè l’importo effettivamente percepito dalla signora) di circa 7.000,00 euro, ma avrebbe dovuto restituirne alla finanziaria euro 20.000,00, con 13.000,00 euro di interessi e spese aggiuntive.

Ebbene, trattandosi di una cifra spropositata, la signora si è rivolta ad A.E.C.I.; I consulenti tecnici hanno quindi accertato che il contratto era affetto da usura, in quanto ai fini della valutazione del superamento del tasso soglia devono essere conteggiati tutti i costi connessi all’erogazione del credito.

La consulta giuridica di AE.C.I. per tutelare i diritti della signora Rossi ha promosso una causa nei confronti della finanziaria chiedendo l’accertamento dell’usurarietà del contratto e la conseguente restituzione delle somme illegittimamente pagate.

Il Tribunale ha dunque accolto le nostre tesi, rigettando quelle della finanziaria e nonostante le istruzioni tecniche emesse da Banca d’Italia vigenti al momento della stipula del contratto della signora Rossi prevedevano l’esclusione dei costi assicurativi per la definizione del tasso soglia di usura.

L’avvocato Maria Elena Greco, della consulta giuridica nazionale di A.E.C.I. dichiara “Con l’accertamento dell’usura sul contratto il Tribunale ha stabilito che la signora Rossi ha diritto a restituire alla banca solo l’importo del capitale finanziato con restituzione delle somme pagate in eccedenza. E’ una sentenza importante che fa fatto finalmente giustizia. Restituire 13.000 di interesse per un prestito di 7.000 sarebbe stata una profonda ingiustizia.”

 

 

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